Google ti Sta Rubando i Click?

Da agosto in tanti ci siamo accorti che il traffico organico di Google si è messo a traballare… sempre più verso il basso. Non era un bug di Analytics, non era colpa del caldo estivo: il colpevole ha un nome e cognome bello chiaro — Google AI Overview.

Ai Overview e la Fine del Traffico Organico nel 2025

Di Davide Frontero – Ceo Tutor Comunicazione (esperto di Web Marketing con 25 anni di esperienza).

Pensi che Google stia Rubando i Click?

In un mondo digitale sempre più dominato dagli algoritmi, un silenzioso ladro sta svuotando le tasche dei webmaster, dei content creator e di conseguenza anche di tante aziende: si tratta dell’Intelligenza Artificiale di Google. Immaginate di aver costruito un sito con cura, investito mesi o anni in contenuti e ottimizzazione SEO, e poi, da un giorno all’altro, il vostro traffico crolla da 200 visite giornaliere a solo 2.

Non è un’anomalia isolata, ma un trend globale che sta ridisegnando il panorama del web marketing. Secondo un recente report di Semrush, il 50% del traffico organico è già evaporato per migliaia di siti, grazie all’AI Overview di Google, quel NUOVO riassunto intelligente che appare in cima ai risultati di ricerca e risponde direttamente alle domande degli utenti.

Che cos’è Google AI Overview (spiegato semplice)

AI Overview è la nuova funzione che mette un riassunto automatico in cima alla SERP. Non devi più cliccare sul primo risultato per leggere una guida: Google ti spara il “bignami” subito. Risultato? Il tuo contenuto resta lì, ma sepolto molto più giù, praticamente un fossile.

Senza spiegazioni tecniche approfondite su come funziona il modello linguistico di google, basta sapere che prende pezzi da vari siti, li mixa e li serve già pronti in pochi secondi.

Il Meccanismo del Furto: Come Funziona l’AI di Google.

L’AI Overview, introdotta da Google nel 2024 e potenziata da AGOSTO 2025 con i modelli come Gemini, non è solo un’evoluzione del motore di ricerca: è un killer silenzioso del click-through rate (CTR). Funziona così: quando un utente digita una query come: “fare SEO senza budget”, l’AI estrae informazioni da vari siti – inclusi i vostri ( e i miei) – e le sintetizza in un paragrafo coerente, spesso con elenchi puntati o immagini. Risultato? L’utente ottiene ciò che cerca senza mai abbandonare la pagina di Google.

“È come se Google avesse trasformato il web in un self-service gratuito per se stesso”, commenta un analista di Moz in un’intervista recente. Studi come quelli di Ahrefs confermano: per query informative, il CTR verso i siti esterni è calato di oltre il 60% in soli sei mesi.

Per chi fa web marketing, come me, che da 30 anni navigo tra link exchange e campagne Ads, questo significa una cosa sola: meno visitatori, meno lead, meno entrate.

Perché i clic stanno calando

Ecco i “bug report” più evidenti:

  • CTR in caduta libera: quando appare AI Overview, i clic calano anche del 50%.

  • Esperienza “zero click”: l’utente trova risposta senza aprire nulla.

  • Citazioni poco utili: se vieni citato dentro l’Overview, il traffico che ti porta è spesso ridicolo.

In pratica: prima la lotta era “arrivare primo”. Ora è “apparire (forse) in un box AI che la gente manco clicca”.

I Numeri che Allarmano: Una Crisi Globale per il Traffico SEO

Non si tratta di teorie cospiratorie, ma di dati concreti. Un’analisi di CENSIS e Defanet.it rivela che, in Italia, il 45% dei siti di nicchia – dal marketing digitale alla comunicazione integrata – ha registrato perdite simili da centinaia di accessi a una manciata. Negli USA, un report di Search Engine Journal stima che l’impatto sull’e-commerce sia ancora più grave, con un calo del 30% nelle conversioni.

Alcuni mie nuovi clienti letteralmente disperati si sono rivolti a me perchè fino a pochi mesi fa avevano siti web che generavano oltre 200 visite al giorno solo in organico dopo anni di posizionamento. Ora? Google Analytics indica 2 o 3 accessi al giorno se va bene! Un grafico di analytics lo dimostra chiaramente: un picco pre-AI seguito da un abisso dopo la metà di agosto.

Non riguarda solo l’organico: le campagne Ads vedono i costi per click (CPC) schizzare da 0,05 euro del 2020 a 5 euro oggi (se non sei ottimizzato), mentre il ritorno sull’investimento (ROI) precipita. “L’AI non ruba solo click, ruba il futuro”, avverte un esperto di Punto-Informatico.

Le Conseguenze per le PMI: Dal Marketing alla Sopravvivenza.

Per le piccole e medie imprese (PMI) che dipendono dal web, questa è una sentenza di morte. Immaginate un’agenzia di comunicazione integrata, costretta ad usare Google per forza – per Ads, Analytics, Search Console – ma punita dallo stesso strumento che dovrebbe aiutarla. L’escalation è evidente: con l’AI che genera contenuti custom tramite tool come Gemini, i siti diventano fonti invisibili, privati del credito e del traffico.

In Europa, un sondaggio UE su 5.000 webmaster indica che il 35% sta considerando di chiudere battenti entro il 2026. Ma c’è di peggio: questa dipendenza rafforza il monopolio di Google, che nel 2026 controllerà il 90% delle ricerche globali, secondo Statista. È un circolo vizioso: più AI, meno click, più bisogno di Ads… e più profitti per Mountain View.

Le strategie per reagire e avere successo

Strategie di Resistenza: Come Riprendersi i Visitatori Perduti?

Fortunatamente, non tutto è perduto. Dopo aver analizzato a fondo la situazione online ho identificato soluzioni pratiche per aggirare l’AI senza combatterla frontalmente.  Piattaforme come X (ex Twitter) stanno diventando il nuovo rifugio per il marketing autentico.

Il trucco è differenziare il più possibile come newsletter esclusive o micro-corsi su TikTok: video brevi, faccia a faccia, con storie reali, affiancati da post su X. Questi formati più umani – podcast, live session – sfuggono all’estrazione automatica dell’A

1. Formattare i contenuti come se fossero una API

Domanda → Risposta secca → Approfondimento.
Così l’AI trova materiale chiaro da “masticare” e tu hai più chance di essere citato.

2. Attiva i cheat code: Schema Markup

FAQ, HowTo, Article in JSON-LD. Non ti farò il copia-incolla del codice qui, ma pensa a questo come dire a Google: “leggi i miei dati con il manuale giusto”.

3. Vai oltre il livello base

Se l’AI ti batte sulle risposte veloci, tu punta agli utenti “endgame”:

  • Guide approfondite

  • Tool online

  • Case study
    Sono cose che un riassunto AI non può condensare in due righe.

4. Diversifica il tuo stack

Non restare incollato solo a Google:

  • Newsletter (vecchia scuola, ma funziona).

  • YouTube e TikTok (qui l’AI Overview ancora non domina).

  • Community sui social, includi anche X e  Discord.

  • Struttura i contenuti bene, usa dati strutturati, punta a contenuti che l’AI non può riassumere, diversifica i canali e lavora sul tuo brand.

Il Verdetto Finale: Autenticità contro Algoritmi

In conclusione, l’Intelligenza Artificiale di Google non è solo un’innovazione tecnica: è un terremoto che sta separando i sopravvissuti dai dinosauri del web. Ma come ho imparato in 30 anni di esperienza – dai primi link exchange – il vero marketing non è negli algoritmi, ma nelle connessioni umane.

Se state vivendo la stessa crisi, commentate sotto: condividiamo strategie. Il web sta solo evolvendo un’altra volta,  e voi, siete pronti a evolvere con lui?