Internet è ancora sostenibile?

Nessuno ne parla, ma i cambiamenti climatici colpiranno anche Internet perchè con l’attuale crescita non è più sostenibile. Continueremo a scrivere post su Facebook, Twitter e caricare video su Youtube sicuramente fino all’ultimo, ma ad un certo punto, di questo passo anche i siti web si oscureranno e le reti si spegneranno.

Oggi Internet e il web non sono più sostenibili

Ci dobbiamo chiedere se internet sia ancora sostenibile visto che l’innalzamento del livello del mare minaccia di sommergere molti importarti data-center ubicati lungo le coste di tutto il mondo vicino alle dorsali.

L’aumento delle temperature potrebbe rendere sempre più costosa la gestione dei server web che supportano il traffico globale anch’esso in costante aumento. Gli ultimi incendi che si sono sviluppati dagli Stati Uniti, fino alla foresta Amazzonica, senza dimenticare la Siberia,  testimoniano una tendenza che potrebbe aumentare in futuro e creare ulteriori danni e costi.

I computer, gli smartphone e tutti gli altri dispositivi connessi a Internet, sempre più avidi di scaricare video in Full HD o 4K, richiedono una quantità prodigiosa di energia per funzionare, contribuendo così al riscaldamento globale.

Anche se pensate che guidare un’auto elettrica, scegliere di viaggiare in treno o usare meno plastica possa contribuire ad aiutare l’arresto del cambiamento climatico, ci sono ancora tante cose che si potrebbero evitare, ma che invece di diminuire sono in costante aumento.

Effettuare chiamate su WhatsApp, caricare dozzine di foto e filmati sui cloud e condividerle per le storie di Instagram, guardare una clip su YouTube, fa tutto parte della vita quotidiana digitale in tutto il mondo, ma se per un singolo individuo, potrebbe essere “solo una foto” o “solo pochi minuti di video”,  nel loro insieme, il nostro traffico Internet collettivo contribuisce enormemente al cambiamento climatico.

Tutto ciò che fa un computer, tablet o smartphone richiede elettricità. Per generare quell’elettricità, il mondo utilizza ancora prevalentemente combustibili fossili, che producono anidride carbonica e contribuiscono al riscaldamento dei gas serra. Questo rende internet sempre meno sostenibile per ogni nuovo utente che si aggiungerà in futuro.

La quota maggiore di dati in crescita è il traffico video

Secondo una proiezione del colosso IT Cisco, entro il 2022 circa il 60% della popolazione mondiale sarà online su Internet. L’80% di tutti i dati trasferiti online sono dati video, con quasi il 60% di questi video online, ovvero streaming video archiviati su un server e visualizzati in remoto, tramite siti come Netflix, YouTube o Vimeo.

Le tecnologie digitali hanno persino superato l’industria aerospaziale in termini di emissioni di carbonio. Mentre la quota del trasporto aereo delle emissioni globali di CO2 è stimata intorno al 2,5%, un nuovo allarmante dato ridefinisce le priorità, infatti, oltre il 5% di tutte le emissioni di CO2 può ora essere attribuito al trasferimento globale di dati e all’infrastruttura necessaria.

Anche il modo in cui fruiamo dei video e film è cambiato radicalmente. In passato, i film raccontavano una storia da vedere e condividere in particolari luoghi e momenti della giornata. Oggi, i video online vengono utilizzati principalmente solo per attirare l’attenzione di una persona il più a lungo possibile e in ogni momento.

Piattaforme come YouTube, Facebook e Netflix stanno sfruttando questa preferenza biologica diventata quasi dipendenza. Inoltre le nuove funzioni di riproduzione automatica recentemente inserite consentono di avviare automaticamente i video, senza audio e con i sottotitoli, rendendo ancora più semplice il consumo delle informazioni.

Servizi come Netflix e Youtube incrementano le temperature globali

Nel 2018, il traffico video online è stato responsabile di oltre 300 milioni di tonnellate di CO2, equivalente a quello che un paese delle dimensioni della Spagna rilascia in un anno – per tutti i settori messi insieme. Maggiore è la risoluzione di un video, più dati sono necessari.

Per salvare Internet e noi stessi, avremo bisogno di rafforzare e ricollocare l’infrastruttura che abbiamo costruito, trovare modi più puliti per alimentare il Web e reinventare il modo in cui interagiamo con il mondo digitale. In definitiva, dobbiamo riconoscere che il nostro enorme consumo di contenuti online non è privo di conseguenze reali sul pianeta.

Dieci ore di film ad alta definizione consumano più bit di tutti gli articoli di Wikipedia messi insieme.

Probabilmente non ci pensiamo, ma quando guardiamo un video, oppure carichiamo delle foto, tutto ciò che facciamo online è sostenuto da un labirinto di infrastrutture fisiche che si estende su tutto il globo.

Non si tratta solo dei cavi di rame che trasmettono i dati alle nostre case e uffici, ma di migliaia di km di reti che attraverso oceani e deserti, che arrivano a server su altri continenti solo per gestire le nostre informazioni.

Nelle città, ci sono torri di trasmissione per i telefoni cellulari che inviano gigabyte di dati  e ricevono innumerevoli chiamate e messaggi ogni secondo di ogni giorno.

Il trasferimento di dati mobile utilizza la maggior quantità di elettricità.

La normale perdita di segnale durante la trasmissione, gli ostacoli delle strutture come gli edifici, la vegetazione e le condizioni atmosferiche avverse possono indebolire le onde elettromagnetiche e portare all’incremento di buffering video. Per tale motivo, il segnale di trasmissione deve essere potenziato, specialmente quando il segnale viene instradato su lunghe distanze attraverso vecchi cavi di rame.

Anche gli amplificatori di potenza hanno una bassa efficienza elettrica, il che significa che circa la metà dell’energia utilizzata per la trasmissione dei dati viene persa sotto forma di calore.

A breve un nuovo standard potenzialmente più dannoso verrà installato ovunque per aumentare la potenza di trasmissione e adeguarsi al traffico dati, il 5G, l’internet delle cose (leggi articolo).

Consumi da “Streaming”

Un recente studio su YouTube ha scoperto che consentire semplicemente agli utenti di disattivare lo streaming video mentre stanno ascoltando musica potrebbe ridurre l’impronta di carbonio del servizio di ben 11 milioni di tonnellate l’anno (circa il 5%). Come notano i ricercatori, è comparabile in scala ai benefici climatici che Google ha ottenuto acquistando energie rinnovabili per alimentare i server di YouTube.

I siti Web potrebbero sbarazzarsi di tutti quei nuovi annunci autoplay che nessuno ha mai  richiesto. Anche la decisione di Facebook di avviare la riproduzione automatica di annunci video ha aumentato il traffico in modo massiccio per tutti gli utenti del mondo.

Piccoli cambiamenti per un grande aiuto

Ci sono piccoli accorgimenti che possiamo valutare di seguire, per un internet più sostenibile, ad esempio è meglio usare il Wi-Fi, non le reti mobili, guardare video ad alta definizione su uno smartphone tramite la rete cellulare 4G utilizza molta più elettricità e di conseguenza è la cosa peggiore per il clima.

Se si deve guardare un video meglio aspettare di vederlo sulla TV di casa dove i dati arrivano tramite la fibra ottica. La tecnologia di trasmissione più efficiente infatti sono i cavi in ​​fibra ottica che trasmettono i segnali mediante la luce e per nostra fortuna questa tecnologia sta lentamente soppiantando la precedente.

I cambiamenti non devono essere tutti enormi. In effetti, un fiorente campo di ricerca noto come “design di interazione sostenibile” sta dimostrando che piccole modifiche ad app e siti Web possono avere un grave impatto sui consumi.

Se vuoi anche tu puoi puoi farti un’idea e calcolare il consumo di tutti i tuoi elettrodomestici in casa, compresi i computer le tv smart e i vari dispositivi.  I nuovi contatori elettronici misurano i kWh della casa dal momento dell’installazione. Se vuoi sapere il consumo devi calcolare la differenza tra due letture in un determinato periodo di tempo.

In ogni caso finora, né i governi né le istituzioni internazionali hanno riconosciuto il problema. Approfitta di questo articolo, uno dei pochi in italiano, per aiutare a diffondere queste informazioni e sensibilizzare le persone che conosci. Lascia un like o condividi su Facebook.